28. Una serata ricca di emozioni pt.1
Il cuore mi batteva ancora all’impazzata, stavo sudando freddo e sentivo dentro di me una strana inquietudine, nonostante ormai fossimo arrivate al campus e entrate da cinque minuti abbondanti nella mia camera. Mary che avevo trascinato con me, si era seduta sul letto a braccia incrociate, mentre io come una pazza isterica stavo consumando il pavimento per la mia ripetuta “passeggiata schizofrenica”. Non riuscivo a capire cosa fosse successo. Non che baciare Derek fosse stata una tragedia ma era assurdo il fatto che non riuscivo più a riconoscere me stessa per via di quel bacio. Ero totalmente sfuggita dalla razionalità, quella che mi aveva sempre accompagnata, almeno prima di conoscere Derek. Perdere il controllo per me era come fare un salto nel vuoto, una cosa che mette paura, una cosa nuova. Non riuscivo a capacitarmene.
- Jen, la smetti di gironzolare per tutta la stanza? Calmati! - Mary mi invogliò a tranquillizzarmi e a sedermi. Come se fosse facile. Presi la sedia della scrivania e mi sedetti proprio davanti a lei, chiusi gli occhi e presi un profondo respiro per far attenuare i battiti del mio cuore.
- Ok ora per favore, raccontami tutto NEI MINIMI DETTAGLI! Ti supplico amica mia, evita di dire stronzate come : “non sò cosa provo, Derek mi mette in crisi, Derek mi ha baciato…perché quello che ho visto con i miei occhi è tutt’altro”. - Mary sembrava davvero incuriosita di sentire la mia versione dei fatti e questa volta aveva ragione, Derek in quel che aveva visto c’entrava poco e niente. Ero stata io a baciarlo, ma non era tanto il fatto che io lo avessi baciato perché almeno quella era stata una conseguenza del suo assurdo compromesso, il fatto era come l’avevo baciato. Mi imbarazzai solamente a ripensare a quel momento.
Gli raccontai tutto nei minimi dettagli, come mi aveva chiesto lei. Non era stato per niente facile raccontarle tutto, soprattutto perché provavo un certo imbarazzo ripensando a cosa avevo fatto. Durante tutto il racconto Mary mi ascoltava assetata di informazioni, con occhi sgranati e dita che tamburellavano sulle sue ginocchia.
- Ah, ho capito. Amica mia ti sei fatta fregare! Anche se il ragazzo ci sa fare davvero. Dirti quelle cose, prima che tu lo baciassi. In un certo senso hanno contribuito sul tuo MODO di baciarlo. - annuì alle sue stesse parole. In effetti aveva ragione, pensare che Derek avesse rinunciato alla richiesta di Elena per me, mi aveva lusingata, mi aveva portato a pensare che ci tenesse a formare una band con me. Avevo pensato anche che tutta la storia di quel giochino senza senso, fosse stata tutta solo una montatura per ricevere un mio bacio. Che ci tenesse davvero.
- Quindi, ora la domanda è …tu ? - aggiunse, incoraggiandomi a dar voce alle mie sensazioni.
- I…io, sono… irrimediabilmente attratta da lui. Questo è poco ma sicuro. Quando mi è così vicino non capisco più niente, quando mi guarda con quegli occhi perdo ogni briciolo di lucidità. Mi sento andare a fuoco, inizio a tremare e non riesco più ad articolare una frase senza balbettare. Ho paura che se mi baciasse, non riuscirei più a controllarmi. Sono un caso perso vero? Dio Mary, come faccio a stare con lui e comportarmi come una persona normale e non come un’assatanata? Questa parte di me mi fa paura. Non avevo mai provato una cosa del genere prima di mezz’ora fa.Mi conosci da anni, sai come sono fatta, timida, introversa e imbranata, dovendomi descrivere con tre parole. Quando sono con lui non mi riconosco più. Mary io non credo di riuscire a sopportare, senza impazzire, la presenza di Derek nella band. Davvero io … -
- ma lei mi interruppe prima che potessi terminare il mio discorso.
- Okay calma, tranquilla stai andando in escandescenza. Immagino quello che dici, ma …Jen devi farlo per il bene della band, per il tuo futuro. Vuoi un mio parere? - detto così sembrava facile ma sapevo benissimo che sarebbe stato un’inferno.
- Si, certo! -
- Quella che provi per lui non è solo attrazione. Tu sei innamorata persa. Sei senza speranze ormai! - scrollava la testa per sottolineare che ormai non c’era più niente da fare. Secondo lei ormai ero un burattino nelle sue mani?
- No! No…no…no. Non può essere. Sicuramente è solo attrazione. Ne sono sicura! - Più che convincere Mary, stavo cercando di convincere me stessa in realtà, anche se non volevo ammetterlo.
- Se lo dici tu - fece spallucce non pienamente convinta della mia affermazione.
- Ehm…Jen! Scusa…credo di aver sbagliato a non pensarci e dirtelo prima. - Mary si rigirava i pollici pensierosa.
- Cosa? - sparai. Ormai non poteva andare peggio di così, o si?
- Anche …Josh fa parte della band! - spalancai gli occhi e al suo nome brividi di terrore percorsero la mia schiena. Al peggio non c’era mai fine a quanto pare. Non che non volessi Josh nella band anzi, contro di lui non avevo nulla ed era un mio caro amico ma se già dovevo preoccuparmi della presenza di Derek, ora dovevo preoccuparmi anche di Josh. Quei due sembravano avere un’antipatia naturale l’uno per l’altro. Deglutii al pensiero di quel che mi o meglio ci attendeva. Riuscivano a mala pena ad avere un rapporto civile senza calcolarsi quando si trovavano in uno spazio enorme come l’accademia, come avrebbero fatto a stare a stretto contatto nella mia stanza e a cercare di andare d’accordo se dovevano suonare INSIEME nella stessa band?
Mi portai le mani tra i capelli quasi a volermeli strappare.
- Mary, sai che sarà un disastro, vero? Stai pensando quello che sto penso io? -
- Si, hai ragione! Quei due dovranno imparare ad andare d’accordo o dovranno vedersela con me! - Mary sembrava decisa, come una pronta a picchiare qualora ce ne fosse stato bisogno. Non riuscii a trattenere una risata per la sua espressione.
- Ora vado, ci vediamo stasera per la riunione. - Mi abbracciò per poi uscire dalla stanza. Chiusi la porta e guardai la sveglia sul comodino. Erano le 18.00 quindi in attesa della famosa, per non dire “catastrofica” riunione, mi decisi a fare una doccia calda. Avevo bisogno di rilassarmi. Subito dopo mi preparai, indossando una semplice e comoda tuta, pronta a ricevere i membri della band. Mangiai un panino con la cotoletta che avevo preso in mensa. Avevo fame, più del solito quando ero nervosa. Avevo appena finito di mangiare quando sentii bussare alla porta.
Guardai la sveglia che segnava le 20.00 in punto così pensai che sicuramente era qualcuno del gruppo. Mi avvicinai alla porta e aprii trovandomi davanti Mary con una ragazza, sicuramente un membro della band.
- Ciao ragazze! Entrate pure. - Mary neanche fosse la sua stanza si accomodò sul letto mentre la ragazza sconosciuta mi guardava sorridente.
- Piacere io sono Jen! - gli porsi la mano e lei si presentò a sua volta.
- Piacere mio, io sono Samantha, Sam per gli amici. -ricambiò il mio saluto sorridendomi cordialmente. Era una ragazza molto carina, con lunghi capelli neri, raccolti in una coda in cui spiccava una evidente ciocca rossa. Aveva gli occhi a mandorla e una pelle bronzea, io l’avrei paragonata tranquillamente a Pocahontas, la protagonista dei film di animazione che guardavo da bambina. Era minuta, esile ma davvero una bella ragazza.
- Accomodati pure Sam. - sorrise e prese posto accanto a Mary. Mi avvicinai anche io e iniziammo a fare quattro chiacchiere in attesa degli altri. In quei pochi minuti di conversazione scoprii che Sam era davvero spiritosa, aveva un carattere forte e deciso, almeno quanto quello di Mary. Lei suonava la chitarra classica in particolare, però sapeva suonare anche altri strumenti, il che in caso di necessità sarebbe stato un bene.
28. Una serata ricca di emozioni pt.2
- Wow sai suonare la chitarra. Amo quello strumento anche se sono ancora praticamente una frana. Derek - mi morsi la lingua maledicendomi per i miei pensieri, stavo ripensando a quel giorno a casa mia dove tutto aveva avuto inizio. - ... ha cercato di insegnarmi qualcosa ma sono ancora ai livelli base! - aggiunsi poi con voce tremante per terminare la frase.
- Derek? - Sam non lo conosceva ancora quindi ovviamente non sapeva di chi stessi parlando. Vidi Mary scuotere la testa, sicuramente aveva capito a cosa pensavo in quel momento.
- Si Derek, è un altro componente del gruppo. Chitarrista anche lui - Mary sorrideva parlando di lui e guardando me, così ovviamente Sam guardava Mary e poi passava alla mia faccia.
- E’ un CARO amico di Jen! - aggiunse poi, sottolineando la parola “caro”. Okay, la serata non poteva cominciare nel modo migliore.
- Ahh, capisco! - l’esclamazione di Sam portò il mio palese imbarazzo ad un livello superiore.
- No, non è come credi! - agitai le mani nervosa, sicuramente Sam aveva pensato che tra me e Derek ci fosse qualcosa.
- Si certo! - Sam guardò Mary e sghignazzarono entrambe. Ma che bello, ci mancava solo la coalizione tra loro due. I sorrisi vennero interrotti da qualcuno che bussò alla porta. Mi alzai ed andai ad aprire. Mi ritrovai davanti un Josh abbagliante come sempre e me lo ritrovai addosso appena aprii la porta, in un abbraccio quasi soffocante e stritolatore. Solo dopo alcuni secondi mi accorsi della presenza di un altro ragazzo.
- Entrate pure ragazzi! -
- E’ lui Derek? - Mentre richiudevo la porta sentii Sam che chiedeva a Mary del ragazzo che mi aveva abbracciata. Per poco richiudendo la porta non rischiai di richiudermi anche le dita e fare una delle mie solite figuracce. Riuscii a salvarmi le dita ma la porta emise un tonfo che fece zittire tutti, tranne Mary che sentivo sghignazzare alle mie spalle. Sam aveva probabilmente scambiato Josh per Derek. Per fortuna, Josh non lo aveva sentito visto che guardava verso di me e scambiava due parole con il ragazzo che lo accompagnava.
- Siediti pure Josh. - Il ragazzo sconosciuto invece si guardava intorno, solo quando si accorse che lo stavo guardando mi prestò un po’ di attenzione.
- Oh scusa, io sono Michael ma chiamami pure Mike - si presentò e io ricambiai. Sembrava un ragazzo semplice, aveva un fisico nella norma, capelli neri e occhi azzurri. Era davvero carino anche lui. Se ne stava appoggiato all’entrata con le mani nelle tasche dei Jeans scrutando la mia stanza e le ragazze visto che Josh lo aveva già conosciuto.
- Vieni Mike ti presento le ragazze, Josh lo hai già conosciuto. - gli sorrisi e gli indicai di sedersi.
- Lei è Sam, suona la chitarra, lei è Mary e suona la tastiera. Josh a quanto ho capito lo conosci già, lui suona la batteria io invece canto. -
- Piacere ragazze - strinse la mano a entrambe e si presentò. Mike suonava il basso. Iniziarono a chiacchierare quando qualcuno che io conoscevo bene bussò alla porta. Si zittirono tutti.
- Aspettiamo qualcun altro? - chiese Mike al gruppo. Stavo iniziando a sentire l’agitazione, in quel momento avrei voluto correre in bagno per nascondermi e lasciare a qualcun altro il compito di aprire la porta.
- Si il nostro chitarrista! - In quel momento Sam e Mary si scambiarono uno sguardo di complicità, Mike rimase tranquillo curioso di conoscere il nuovo membro probabilmente mentre Josh mi guarda in modo strano.
- Il…- aveva iniziato una frase guardandomi dritta negli occhi per poi farla rimanere in sospeso quando mi voltai e mi avvicinai per aprire alla porta. Sospirai e aprii. Era lui come tutti avevamo pensato.
Non poteva arrivare con gli altri? Sarebbe stato probabilmente meno imbarazzante per me. Era lì davanti alla mia porta, con le mani nei jeans, bello come sempre, con quel sorrisetto che sembrava solo e sempre riservato a me e il mio cuore aveva iniziato a battermi come impazzito ancora prima che i miei occhi potessero incontrare i suoi.
- C…ciao. - l’unica cosa che riuscii a dire quando finalmente guardai il suo viso.
- Ciao …Jen! - il mio cuore perse un battito quando sentii il mio nome pronunciato da lui, in quel modo e con quel sorriso, ricordando come era stato pronunciato dalle sue labbra quando lo avevo baciato quella mattina. Chiusi la porta dopo il suo ingresso nella stanza. Ci avvicinammo entrambi al gruppo.
- Ah, il chitarrista! - notai una certa acidità nel tono di voce di Josh, sembrava seccato. I due si scambiarono uno sguardo agghiacciante.
- Ragazzi, lui è Derek, l’ultimo componente della nostra band. Derek suona la chitarra. - era al mio fianco e mi voltai per guardarlo dopo la mia presentazione. Incontrai i suoi occhi e di scatto imbarazzata mi rivoltai per continuare le presentazioni.
- Derek loro sono Samantha, Michael, Josh e Mary che già conosci. - deglutii e Mary lo guardò ridacchiando.
- Si, abbiamo già avuto modo di conoscerci. - alludeva sicuramente alle volte in cui ci aveva beccati in atteggiamenti intimi, infatti, Derek si voltò verso di me quasi sorridendo e poi tornò a guardare Mary. A fine serata Mary avrebbe dovuto supplicarmi per non ammazzarla. Si divertiva lei.
- Già, ma non abbiamo mai avuto tempo di fermarci a chiacchierare. Eravamo un po’ occupati! - Ci mancava giusto Derek a peggiorare la situazione. Mary continuava a sghignazzare mentre io avrei voluto sprofondare per l’imbarazzo e picchiare entrambi seduta stante. Vedevo le facce degli altri leggermente sconvolte con enormi punti interrogativi scaturiti sicuramente da quella affermazione fraintendibile che Derek aveva appena esternato.
Accidenti a lui! Josh mi guardava serio, quasi rabbioso oserei dire, visto le sue sopracciglia corrucciate e la sua tensione.
- Derek prese posto sedendosi sulla sedia della scrivania davanti al letto, l’ultimo posto disponibile in quella piccola stanza, proprio dove ero seduta io prima del suo arrivo. Gli altri quattro avevano occupato tutto il mio letto e io iniziai a guardarmi in torno per trovare un posto alternativo per sedermi quando due mani mi afferrarono per i fianchi trascinandomi all’indietro.
- Siediti qui, non ci sono più posti. - Non ci potevo credere, Derek mi aveva afferrata e mi aveva fatta sedere in braccio a lui su una gamba. Mi tratteneva con una mano sul fianco mentre l’altra era posata sul suo ginocchio. Ogni volta mi lasciava incredula per i suoi atteggiamenti, i suoi gesti. Era pazzesco. Sentivo il suo respiro dietro la mia nuca e ancora peggio, sentivo gli occhi di tutti su di noi, specialmente quelli infuocati di Josh. Se mi concentravo su di lui potevo vederci uscire le scintille. Pessimo, davvero pessimo, il mio autocontrollo stava già andando a farsi benedire, ero agitata e sentivo parecchio caldo. Potevo dare la colpa di questo alla stanza stretta e troppo piena di gente ma sapevo benissimo che era Derek a farmi quell’effetto.
- Ma dai… peso! - mi voltai verso il suo viso ritrovandomelo troppo vicino. Con quella scusa banalissima potevo cercare di alzarmi e fuggire da quella situazione imbarazzante ma prima ancora che potessi alzarmi definitivamente la sua presa sul mio fianco si fece più salda.
- Tu pesi? Ma se sei leggera come uno scricciolo! - mi diete un buffetto con l’indice sul naso sorridendo divertito. Chiusi gli occhi a quel contatto e un brivido percorse la mia schiena. Lo guardai negli occhi e probabilmente arrossii come una bambina. Sentivo il viso in fiamme.
Certo che stavamo dando spettacolo. Mary ormai guardava la scena divertita. Con gli occhi le feci segno sperando che mi capisse e per fortuna recepì il messaggio cercando di alleggerire l’atmosfera.
- Bene ragazzi, allora ci siamo. Siamo una band. Il lavoro più duro viene ora. Dobbiamo collaborare, ANDARE D’ACCORDO, essere affiatati, un vero gruppo e solo allora potremo ritenerci una vera band. Dobbiamo mettercela tutta se vogliamo andare a New York. - Brava Mary, sembrava proprio un leader. Era riuscita a catturare l’attenzione di tutti senza problemi, per mia fortuna. Io invece non riuscivo a rilassarmi con Derek che ogni tanto, tra un discorso e l’altro giocherellava con i miei capelli, disegnava cerchi concentrici con le dita sulla mia gamba e Josh che ci lanciava occhiatacce inceneritrici. Più volte gli lanciavo gomitate nello stomaco che sembravano più carezze innocenti a dir la verità, ma niente, era peggio di un bambino. IRRECUPERABILE! L’unica reazione che le mie gomitate gli lasciavano erano attacchi di sorrisi.
Uno meglio dell’altro anche. Erano già passate due ore e in quel tempo avevamo parlato del concorso e ci eravamo conosciuti un po’ meglio tra una risata e l’altra. Mike era davvero uno spasso, ogni tanto le sue battute mandavano tutti in modalità iena e fermarsi era difficile, quasi impossibile. Mary sembrava aver legato molto con Sam, aveva passato la maggior parte del tempo a scambiarsi chiacchiere sottovoce con lei. Quella ragazza era stata simpaticissima da subito anche a me, sembrava un tipo molto affidabile.
- Ragazzi, direi che per provare qui nella stanza della povera Jen è impossibile. Dovremo trovare un posto alternativo. - Sam, quella santa ragazza, lo avevo detto io che era in gamba. L’avevo guardata annuendo e lei mi sorrideva di rimando.
- Si infatti, dobbiamo cercare un posto più consono per provare. Un posto in cui poter suonare senza problemi. - aggiunse Mike concordando con Sam.
- Mh, avete ragione, dobbiamo pensare. Certo abbiamo tempo, visto che le selezioni saranno a metà anno ma meglio non adagiarci sugli allori. Proposte? - aveva concluso Mary, lasciando tutti in religioso silenzio a pensare.
- Mh…io avrei un’idea. Ci sono dei pro e dei contro però. - Tutti mi guardarono incuriositi.
- E’ quello che sto pensando io? - Derek probabilmente aveva capito a cosa mi stessi riferendo. Lo guardai e annuii in imbarazzo visto che era stato lì che mi aveva baciata per la prima volta. Lui sorrise divertito alla mia reazione probabilmente perché anche lui pensava a quello che stavo pensando anche io.
- Allora voi due, volete tenerci per molto sulle spine? - Mike ci esortò a parlare. Josh invece continuava a guardarci in cagnesco come se fosse geloso della confidenza tra me e Derek.
- Io ho un garage insonorizzato in cui cantavo e suonavo. Ultimamente non lo uso da parecchio tempo. E’ spazioso, ci andrebbero tutti i nostri strumenti, però…è parecchio distante da qui se non si ha un mezzo per arrivarci. Io venivo in accademia con la metro ed era terribilmente stressante. -spiegai la mia idea.
- Perfetto, non ci sarebbero problemi, io ho la macchina. Potremmo andarci insieme. - Mike aveva salvato la maggior parte di noi dal problema di come arrivare al garage.
- Sarebbe fantastico! - esclamò Mary imbarazzandosi leggermente quando Mike la guardò sorridendo. Qualcosa mi diceva che quei due si piacessero. Non avevo mai visto Mary ammutolirsi in quel modo.
- La macchina però può trasportare quattro passeggeri oltre al conducente. Noi siamo sei. - avevo fatto la scoperta dell’acqua calda ma era inevitabile che qualcuno rimanesse a piedi.
- Io ho la moto!Io e te ci andiamo insieme e risolviamo il problema. - ecco Derek con la soluzione pronta e il sorrisetto furbo stampato sulla faccia. Ultimamente lo vedevo sorridere più spesso e di gusto e la cosa faceva sorridere anche me.
- Okay, problema risolto allora. - gli altri annuivano soddisfatti mentre Josh sembrava voler scoppiare da un momento all’altro come una pentola a vapore. Mi guardò negli occhi con espressione di disappunto per poi alzarsi di scatto.
- Devo andare in bagno…- lo guardai mentre si dirigeva verso il bagno e mi sembrò di sentire qualcosa uscire dalle sue labbra: -a vomitare! -
Che fosse infastidito nel vedermi in braccio a Derek? Che fosse innervosito a causa di Derek o chissà da quella che poteva sembrare complicità tra di noi?Mi dispiaceva vederlo così infastidito ma cosa potevo fare?Josh tornò nella stanza dopo cinque minuti, sedendosi al suo posto quando Mary ebbe la grandiosa idea di fare una proposta al gruppo.
- Ragazzi, secondo me dovremmo scambiarci i numeri di cellulare così per ogni evenienza potremo contattarci -
- Ottima idea - Mike aveva esternato il suo consenso come tutti gli altri e dopo pochi minuti tutti iniziarono a scambiarsi i numeri di cellulare.
- Hai qui il cellulare? - la voce di Derek dietro al mio orecchio mi fece sobbalzare, annuii timidamente e presi il cellulare dalla tasca della mia tuta.
- Ecco il mio numero! - sorridente prese il mio cellulare e inserì il suo numero nella mia rubrica.
- Ecco fatto, fammi uno squillo che memorizzo il tuo! - feci come mi aveva detto. Quando mi voltai verso il resto del gruppo per memorizzare gli altri numeri, mi ritrovai davanti Josh con un sorrisetto malizioso che non gli avevo mai visto in viso.
- Jen tu hai già il mio numero! - non so perché ma dicendo quella frase mi sembrò di poter cogliere una frecciatina nei confronti di Derek. Non potevo essermela immaginata, era passato dal guardare me, al guardare Derek con un sorrisetto storto e provocatorio.
“Tiè beccati questa, io avevo già il suo numero e tu no! ”Non so perché ma il mio cervello continuava a pensare questo di quel gesto- Tieni. - porse a Derek un bigliettino di carta dove probabilmente c’era il suo numero e poi tornò a sedersi accanto a Mike.
Guardai Derek spaesata, mi sembrava più serio del solito. Cercai di capire a cosa stesse pensando ma non me ne diede l’opportunità evitando palesemente il mio sguardo nonostante gli fossi seduta in braccio. Sentivo solo la presa della sua mano sul mio fianco intensificarsi. Sbuffai silenziosamente, tutta quella situazione rendeva l’aria insopportabilmente esplosiva. Poco dopo inserii nella rubrica del mio cellulare anche i numeri di Sam e Mike che gentilmente mi si erano avvicinati per darmi modo di memorizzarli. Anche volendo non avrei potuto alzarmi per via della presa stritolante di Derek. Era rimasto in silenzio per tutto il resto del tempo, guardandomi di soppiatto quando pensava che fossi distratta dagli altri e non lo guardavo e guardando nella direzione di Josh che a sua volta guardava me. La situazione mi stava letteralmente facendo impazzire, mi sentivo come il giocattolino conteso all’asilo, non mi piaceva per niente. Quando finalmente arrivarono le 22.00 iniziarono i saluti. Era ora che tutti tornassero nelle proprie stanze, solo allora mi alzai e Derek lasciò la presa. Mi si erano quasi addormentate le gambe, intorpidite per la tensione.
- E’ ora di restituire la stanza alla povera Jen! - Mike mi guardava sorridente e io sorrisi di rimando.
- Ci vediamo ragazzi - Salutai Mike e Josh e dopo alcuni minuti anche Mary che aveva l’aria di chi avrebbe voluto parlarmi o sarebbe esplosa.
- Domani mattina non hai scampo! - mi salutò con un abbraccio e un sorrisetto malizioso sulle labbra. Mentre Sam sistemava il cellulare e un libro nella borsa, guardai Derek avvicinarsi titubante, aveva le mani nelle tasche dei jeans e mi guardava silenzioso, mentre io davanti alla porta in attesa che anche lui e Sam uscissero dalla stanza, ero intenta a torturare la maniglia della porta. Sentivo una strana agitazione invadermi senza motivo.
- C…ciao - lo salutai prima che uscisse dalla stanza mentre lui guardandomi negli occhi finalmente , dopo avermi evitata per il resto della sera, l’ultima mezz’ora almeno, si limitò a sorridermi. Quel sorriso mi colpì più di mille parole. Era incredibile l’effetto che mi faceva ogni volta, eppure, ormai avrei dovuto essere abituata al suo comportamento. Dopo di lui anche Sam mi salutò augurandomi la buona notte con un caloroso sorriso. Chiusi la porta e stanca per la giornata stressante sistemai la stanza prima di andare a dormire. Indossai il mio pigiama verde con le farfalle e legai i capelli. Aprii il letto, spensi la luce della stanza e accesi l’abat-jour sul comodino, quando sentii bussare alla porta. Mi guardai intorno spaesata, erano appena passati dieci minuti da quando i ragazzi erano andati via.
Chi poteva essere a quell’ora? Titubante mi avvicinai alla porta.
- Jen! - avrei riconosciuto quella voce tra mille anche se sembrava piuttosto agitata, era Derek.
- Derek!? - diedi voce ai miei pensieri aspettando di ricevere una conferma.
- Apri …ho dimenticato una cosa! -
Cosa aveva dimenticato?Ero in già in pigiama era il caso di farlo entrare nella stanza? Indossavo un semplice pigiama dopotutto, non avevo motivo di preoccuparmi. Aprii la porta senza nemmeno avere il tempo di richiuderla che Derek entrò nella stanza velocemente dandomi le spalle. Ero rimasta accanto alla porta a guardarlo, stranita e pensierosa.
- Derek, cos’hai dimenticato? - lo vidi serrare i pugni lungo i fianchi e quando finalmente si girò a guardarmi, non capii più nulla. Mi si era avvicinato di scatto, le sue labbra d’impeto sulle mie e mi ritrovai a baciarlo rinchiusa e catturata dalle sue braccia e dalle sue labbra in una danza senza fine, incatenata tra il suo torace e la parete a cui ormai ero appoggiata. Invasa dal suo profumo e dai suoi respiri spezzati, dal mio cuore impazzito e martellante di cui riuscivo a percepire ogni più flebile sussulto. Non c’era un minimo invito da parte del mio cervello, non un piccolo segnale di razionalità che mi portassero a respingerlo o a non contribuire a quel bacio, anzi ogni minima particella del mio corpo, ogni brivido che percorreva la mia pelle, ogni sussulto, gridava il contrario, lo volevo anche io. Non avevo fatto altro che pensare al bacio di quella mattina e ne volevo ancora e ancora. Le sue mani sui miei fianchi mi accarezzavano, potevo sentirne il bollente passaggio nonostante la spessa stoffa del pigiama. Le mie braccia intorno al suo collo, la mia mano tra i suoi capelli decisa ad attirarlo ancora più a me. Ormai non aveva senso interrompere ciò che in realtà volevo con tutta me stessa. Un’emozione grandissima, incontrollabile nasceva dentro di me. Sentivo il suo fiato corto, il battito del suo cuore mi pulsava nelle orecchie o forse era solo la mia immaginazione.
- Avevo dimenticato questo! - sussurrò lentamente sulle mie labbra investendomi con il suo caldo respiro. Come ipnotizzata dal suo sguardo profondo, iniziai ad accarezzargli delicatamente il viso, la fronte e le sue labbra che leggermente incurvate mi sorridevano. Al mio tocco lo sentii rabbrividire, forse avevo le mani gelate e gli stavo trasmettendo gli stessi brividi che percorrevano la mia pelle da quando aveva messo piede nella mia stanza. Le sue mani non si erano spostate dai miei fianchi, mi trattenevano saldamente, quasi come se avesse paura che potessi fuggire da un momento all’altro. Mi alzai in punta di piedi e riportando le braccia dietro il suo collo, quasi aggrappandomi, tornai a sfiorare le sue labbra lentamente. Si staccò dalle mie labbra per posarle sul mio collo appena sotto il mio orecchio. Quel contatto mi fece rabbrividire.
- Non sai cosa ho passato questa sera. Ho dovuto desistere tutto il tempo per trattenermi dal baciarti. - lo guardai negli occhi sbalordita ma allo stesso tempo felice per quello che avevo appena sentito.
- Quel Josh. Non sopportavo i suoi occhi su di te. Stavo per impazzire e prenderlo a calci. - ero sempre più sconcertata.
Derek era geloso di me? Impossibile, aveva solo una certa rivalità con Josh. Solo pensare che potesse essere minimamente geloso di me mi lusingava, mi rendeva felice.- Ah …sii? - lo stuzzicai e in risposta riuscii a scatenare il suo sorriso sghembo. Mi baciò dolcemente ancora una volta. Ormai avevamo perso il conto.
- Ora è meglio se vado piccola, non vorrei saltarti addosso -
saltarmi addosso?Piccola?L’imbarazzo tornò a farsi sentire. Lo guardai timidamente e interrogativa.
- Si, sei dannatamente sexy con quel pigiamone farfalloso! - sghignazzava e mi prendeva in giro come al solito. Mettermi in imbarazzo era il suo hobby preferito. Gli tirai una gomitata molto poco elegante che lo fece divertire ancora di più.
Si avvicinò alla porta per uscire.
- A domani piccola! - prima che potesse uscire mi fiondai tra le sue braccia baciandolo d’impeto. Mi meravigliai di me stessa ma ormai non potevo farne a meno. Prima che la situazione degenerasse mi staccai da lui.
- V…volevo il bacio della buonanotte! - mi guardava stupito, con occhi sgranati. Era sorpreso, quella era la prima volta che lo baciavo io spontaneamente. Mi sorrise dolcemente avvicinandosi e prendendo il mio viso tra le sue accoglienti mani. Chiusi gli occhi aspettando che si avvicinasse e poi lo sentii, il suo bacio delicato sulla mia fronte.
Continua…